AbstractThe long-term event-free survival (EFS) after acute myocardial infarction (AMI) is largelyuninvestigated. We analyzed noninvasive clinical variables in association with long-termEFS after AMI. The present prospective study included 504 consecutive patients with AMIat 3 hospitals from 1995 to 1998 (Adria, Bassano, Conegliano, and Padova Hospitals [ABC]study).Thirty-seven variables were examined, including demographics, cardiovascular riskfactors, in-hospital characteristics, and blood components. The end point was 10-year EFS.Logistic and Cox regression models were used to identify the predictive factors. Wecompared 3 predictive models according to the goodness of fit and C-statistic analyses. Atenrollment, the median age was 67 years (interquartile range 58 to 75), 29% were women,38% had Killip class>1, and the median left ventricular ejection fraction was 51%(interquartile range 43% to 60%).The 10-year EFS rate was 19%. Both logistic and Coxanalyses identified independent predictors, including young age (hazard ratio 1.2, 95%confidence interval 1.1 to 1.3, p=0.0006), no history of angina (hazard ratio 1.4, 95%confidence interval 1.1 to 1.8, p=0.009), no previous myocardial infarction (hazard ratio1.4, 95% confidence interval 1.1 to 1.7, p0.01), high estimated glomerular filtration rate(hazard ratio 0.8, 95% confidence interval 0.7 to 0.9, p=0.001), low albumin/creatinineexcretion ratio (hazard ratio 1.2, 95% confidence interval 1.1 to 1.3, p<0.0001), andhighleft ventricular ejection fraction (hazard ratio 0.8, 95% confidence interval 0.7 to 0.9, p=0.006).These variables had greater predictive power and improved the predictive power of 2 othermodels, including Framingham cardiovascular risk factors and the recognized predictors ofacute heart damage. In conclusion, 10-year EFS was strongly associated with 4 factors (ABCmodel) typically neglected in studies of AMI survival, including estimated glomerular filtrationrate, albumin/creatinine excretion ratio, a history of angina, and previous myocardial infarc-tion. This model had greater predictive power and improved the power of 2 other models usingtraditional cardiovascular risk factors and indicators of heart damage during AMI.
Traduzione dall’originale: Rosanna Sedran, RN, Giuseppe Berton, MD.Predittori clinici della sopravvivenza libera da eventi per 10 anni dopo infarto miocardico acuto (da: “the Adria, Bassano, Conegliano, and Padova Hospitals [ABC] Study on Myocardial Infarction")RiassuntoLa sopravvivenza a lungo termine libera da eventi (EFS) dopo infarto miocardico acuto (AMI) è poco conosciuta.Abbiamo analizzato variabili cliniche non invasive in associazione con EFS per un lungo periodo dopo un infarto miocardico acuto. Questo studio prospettico ha riguardato 504 pazienti con infarto miocardico acuto, non selezionati, arruolati consecutivamente in 3 ospedali generali dal 1995 al 1998 (the ABC study). Trentasette variabili cliniche sono state esaminate, compresi fattori demografici, fattori di rischio cardiovascolare, caratteristiche ospedaliere e componenti ematochimici.L’obbiettivo dello studio è stato verificare l'EFS per 10 anni dopo l’AMI. Per l’analisi statistica sono stati usati modelli di regressione logistica e di Cox per identificare i fattori associati con EFS. Abbiamo confrontato 3 modelli predittivi usando analisi basate su “goodness of fit” e “C-‐ statistic”. All'inizio dello studio l'età mediana dei pazienti era di 67 anni (interquartili 58-‐75), il 29% donne, il 38% in classe di Killip > 1, e la mediana della frazione di eiezione ventricolare sinistra è stata del 51% (interquartili 43-‐60%). L’EFS a 10 anni è stato del 19%. All’analisi logistica e diCox sono stati identificati i seguenti fattori predittivi indipendenti: giovane età (hazard ratio 1,2, intervallo di confidenza 95%, 1.1-‐1.3, p=0,0006), non-‐storia di angina (hazard ratio 1,4, 95% intervallo di confidenza 1,1-‐1,8, p = 0,009), non-‐precedente infarto miocardico (hazard ratio 1,4, intervallo di confidenza 95% 1,1-‐1,7, p = 0,01), elevata velocità di filtrazione glomerulare stimata (hazard ratio 0.8, intervallo di confidenza 95% 0,7-‐0,9, p = 0.001), basso livello di escrezione di albumina/creatinina (hazard ratio 1.2, intervallo di confidenza 95% 1,1-‐1,3, p <0,0001) ed elevata frazione di eiezione ventricolare sinistra (hazard ratio 0.8, intervallo di confidenza 95% 0,7-‐0,9, p = 0.006). Queste variabili hanno mostrato maggiore potere predittivo di altri 2 modelli, che includono fattori di rischio cardiovascolare di Framingham e predittori di danno cardiaco acuto. In conclusione l'EFS per 10 anni dopo AMI è risultato fortemente associato a 4 fattori (the ABC model) sinora poco considerati negli studi di sopravvivenza dopo AMI, tra cui filtrazione glomerulare stimata, rapporto albumina/creatinina, storia di angina e precedente infarto miocardico. Questo modello ha maggiore capacità predittiva e risulta migliorativo rispetto ad altri due modelli tradizionali basati sui fattori di rischio cardiovascolare ed indicatori di danno cardiaco durante AMI.